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Età, memoria ed oli essenziali. Come possono aiutarti?

Col passare del tempo la nostra memoria sembra stancarsi un po’. Capita anche a te?

Non è una sensazione piacevole ma è prevedibile e anche se a volte si accetta con rassegnazione, non è male trovare soluzioni che ci aiutino a mantenere il nostro sistema nervoso in allenamento. Gli oli essenziali possono essere un utile rimedio da tenere in considerazione.

Vediamo insieme perché

I fattori che influenzano il declino cognitivo legato all’età e alla perdita di memoria sono molteplici, ma gli elementi che in questo momento ci interessano di più sono due:

  • l’enzima acetilcolinesterasi (AChE), perché la perdita di memoria è legata proprio alla morte dei neuroni colinergici, ossia di quei neuroni il cui neurotrasmettitore è l’acetilcolina scomposta e indebolita da questo enzima;
  • le placche amiloidali, che sono gruppi anormali della proteina beta-amiloide causa della morte delle cellule neuronali.

Per una persona che soffre di perdita di memoria, quindi, sarebbe utile

  • poter bloccare l’attività di AChE per ripristinare la funzione dei restanti neuroni colinergici;
  • prevenire la formazione delle placche.

Se, a questo punto, ti stai chiedendo cosa c’entrano gli oli essenziali, te lo spiego subito.

Il parere degli studiosi

Gli scienziati danesi dell’Università di Copenaghen hanno recentemente pubblicato un interessante studio sugli effetti di vari estratti vegetali sul sistema nervoso centrale.

Scopo del loro esperimento? Studiare l’attività di questi estratti di piante su obiettivi rilevanti per la memoria.

Le piante esaminate dai ricercatori sono 35, tra cui: origano, rosmarino, olivo selvatico, chiodi di garofano, lavanda, salvia, melissa e menta verde.

È stato scoperto che questi estratti vegetali possiedono la capacità di prevenire la formazione di placche amiloidi utilizzando uno specifico test chiamato fibrillazione T-tioflavin T (che non approfondiamo in questa sede, ma che è stato considerato efficacissimo).

La scoperta di queste proprietà è stata, poi, avvalorata anche dalla efficacia inibitoria degli estratti contro l’azione dell’AChE.

Tra gli inibitori più potenti gli scienziati hanno individuato l’estratto di cumino e di altre nove piante tra cui origano, timo e chiodo di garofano.

Cosa dire? La natura e le sue piante hanno sempre un potenziale incredibile nel supporto del nostro benessere e della nostra salute. Gli oli essenziali sono il mezzo attraverso il quale possono esprimersi a nostro favore.

Io confido nel progresso della ricerca in questa direzione per un aiuto di tipo naturale a sostegno del nostro organismo. E tu?

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